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Villa Medicea di Poggio a Caiano
Immagine frontale della Villa Medicea di Poggio a Caiano
Quest'immagine è protetta da Copyright:
© APT di PratoAutore della foto: Adriana Pagliai
Isolata e in posizione dominante rispetto al territorio circostante, è la prima "villa"in senso moderno, sintesi mirabile tra gli edifici dell'antichità classica e la "casa da signore"toscana, e perciò rappresenta uno dei frutti più maturi dell'umanesimo fiorentino. Luogo di ozii intellettuali e di contemplazione la Villa Medicea si apre verso l'esterno stabilendo un nuovo rapporto con il paesaggio circostante, anche questo fatto oggetto dell'azione ordinatrice dell'uomo. Lorenzo de' Medici, infatti aveva voluto creare infatti, accanto alla villa, una vasta tenuta di caccia ed una fattoria (le Cascine di Tavola) che garantissero rendite tali da consentire il mantenimento di quel grandioso edificio.
La sua costruzione, iniziata già nel 1485 su progetto di Giuliano da Sangallo, era appena agli inizi alla morte di Lorenzo (1492), i lavori proseguirono a fasi alterne e bisognò attendere Cosimo I (fra il 1542 e il 1552) perché anche l'ambiente circostante: i giardini e i "baluardi"all'ingresso, le scuderie e il giardino segreto assumessero l'assetto definitivo. Aggiunte successive sono poi il portale dalla via Pratese (G. Vasari 1562) e lo scalone d'accesso alla terrazza (1801-1811, Pasquale Poccianti).
L'assetto decorativo e l'arredo di gran parte degli ambienti interni della villa rispecchia il gusto dei Savoia e, in particolare di Vittorio Emanuele II che con il trasferimento della capitale a Firenze elegge la villa del Poggio a sua residenza.
In molti ambienti tuttavia rimangono visibili splendide opere di epoca precedente: nella loggia del Pronao al primo piano, sulla parete est si trova l'affresco, purtroppo molto rovinato, eseguito da Filippino Lippi intorno al 1494, raffigurante "Il sacrificio di Laocoonte".
Nel grande salone di Leone X lo scenografico ciclo pittorico celebrante lafamiglia de' Medici iniziato dai pittori Franciabigio, Andrea del Sarto e Pontormo e portato a termine da Alessandro Allori.
La sua costruzione, iniziata già nel 1485 su progetto di Giuliano da Sangallo, era appena agli inizi alla morte di Lorenzo (1492), i lavori proseguirono a fasi alterne e bisognò attendere Cosimo I (fra il 1542 e il 1552) perché anche l'ambiente circostante: i giardini e i "baluardi"all'ingresso, le scuderie e il giardino segreto assumessero l'assetto definitivo. Aggiunte successive sono poi il portale dalla via Pratese (G. Vasari 1562) e lo scalone d'accesso alla terrazza (1801-1811, Pasquale Poccianti).
L'assetto decorativo e l'arredo di gran parte degli ambienti interni della villa rispecchia il gusto dei Savoia e, in particolare di Vittorio Emanuele II che con il trasferimento della capitale a Firenze elegge la villa del Poggio a sua residenza.
In molti ambienti tuttavia rimangono visibili splendide opere di epoca precedente: nella loggia del Pronao al primo piano, sulla parete est si trova l'affresco, purtroppo molto rovinato, eseguito da Filippino Lippi intorno al 1494, raffigurante "Il sacrificio di Laocoonte".
Nel grande salone di Leone X lo scenografico ciclo pittorico celebrante lafamiglia de' Medici iniziato dai pittori Franciabigio, Andrea del Sarto e Pontormo e portato a termine da Alessandro Allori.
